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Allarme povertà: pensioni insufficienti nelle Marche – un futuro incerto?

Scopri come il divario di genere e la precarietà del lavoro contribuiscono alla crisi pensionistica nelle Marche e cosa si può fare per garantire un futuro dignitoso a tutti i cittadini.
  • Occupazione ad Ascoli Piceno al 72,5%, sopra la media nazionale.
  • Pensioni medie nelle Marche: 971 euro lordi mensili.
  • 55,7% delle pensioni sotto i 750 euro mensili.
  • Donne marchigiane percepiscono 636 euro in meno degli uomini.
  • Solo il 9,8% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato.

Analisi del Mercato del Lavoro e delle Pensioni nelle Marche: Un Quadro Complesso

Il panorama economico delle Marche, in particolare nella provincia di Ascoli Piceno, presenta una situazione complessa e sfaccettata. Da un lato, si registra un tasso di occupazione superiore alla media nazionale, indicando una certa vitalità del mercato del lavoro. Dall’altro, emergono criticità significative legate ai livelli retributivi, alla precarietà del lavoro e alla crescente povertà tra i pensionati, soprattutto tra le donne. Questa dicotomia solleva interrogativi importanti sulla sostenibilità del sistema pensionistico e sul futuro economico della regione.

Nel dettaglio, il tasso di occupazione nella provincia di Ascoli Piceno si attesta al 72,5%, superando la media nazionale del 66,44%. Questo dato positivo, rilevato dall’Istat, è ulteriormente corroborato da un trend ascendente nel triennio precedente al 2023. Tuttavia, questa apparente prosperità è offuscata da retribuzioni medie annue inferiori rispetto alla media regionale e nazionale. Il reddito medio disponibile pro-capite nella provincia è di 20.668 euro, inferiore sia al dato regionale (21.037 euro) sia alla media del Centro Italia (21.998 euro) e nazionale (21.089 euro). Questa disparità economica si riflette in una maggiore difficoltà per i lavoratori e le loro famiglie nel far fronte alle spese quotidiane e nel costruire un futuro finanziariamente sicuro.

La situazione pensionistica nelle Marche è altrettanto preoccupante. L’importo medio mensile delle pensioni è di 971 euro lordi, con pensioni di vecchiaia che si attestano a 1.265 euro e pensioni di invalidità a soli 498 euro. Le pensioni di vecchiaia sono inferiori di 220 euro rispetto alla media nazionale. Un dato allarmante è che il 55,7% delle prestazioni pensionistiche nella regione è inferiore a 750 euro al mese, superando la media nazionale del 53,4%. Questo significa che circa 6 pensioni su 10 si trovano al di sotto della soglia di povertà, mettendo a rischio la dignità e il benessere di un’ampia fascia della popolazione anziana.

Il Divario di Genere e la Precarietà del Lavoro

Un aspetto particolarmente critico è il divario di genere nelle pensioni. Le donne marchigiane percepiscono in media 636 euro in meno al mese rispetto agli uomini, con una differenza che raggiunge gli 834 euro per le ex lavoratrici dipendenti. Questo divario è il risultato di carriere lavorative spesso discontinue, caratterizzate da lavori precari, part-time e interruzioni dovute alla cura dei figli e della famiglia. La precarietà del lavoro è un problema diffuso nella regione, come evidenziato dai dati sulle nuove assunzioni. Nel 2022, solo il 9,8% delle nuove assunzioni è stato a tempo indeterminato, mentre la maggior parte dei contratti è stata a termine, in somministrazione o intermittente. Questa situazione di instabilità lavorativa ha un impatto negativo sulle retribuzioni e, di conseguenza, sulle future pensioni, perpetuando il ciclo della povertà e dell’insicurezza economica.

La Cgil di Ascoli Piceno ha denunciato la gravità della situazione, sottolineando che gli stipendi sono tra i più bassi d’Italia e che la precarietà è una piaga che affligge il mondo del lavoro locale. Il sindacato ha espresso preoccupazione per la fuga dei giovani dalla regione, attratti da opportunità lavorative più stabili e meglio retribuite in altre zone del paese. Per contrastare questa tendenza, la Cgil ha chiesto alle istituzioni locali di aprire un tavolo di confronto sullo sviluppo, con l’obiettivo di promuovere politiche che favoriscano la creazione di posti di lavoro stabili e di qualità, in grado di garantire retribuzioni dignitose e pensioni adeguate.

Iniziative Locali e Prospettive Future

Nonostante le difficoltà, si registrano anche segnali di impegno a livello locale per migliorare la qualità della vita e il benessere della comunità. A San Benedetto del Tronto, ad esempio, è in programma un intervento di riqualificazione dell’ex liceo di via Leopardi, destinato a diventare un polo culturale e sociale per giovani e anziani. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Carisap con 1,9 milioni di euro, prevede la creazione di spazi polifunzionali per attività culturali, sociali e ricreative, nonché la sperimentazione di forme di aggregazione e iniziative di welfare di prossimità. Questa iniziativa rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni, fondazioni e associazioni del territorio possa contribuire a creare opportunità di crescita e sviluppo per la comunità locale.

Tuttavia, per affrontare in modo efficace le sfide del mercato del lavoro e del sistema pensionistico nelle Marche, è necessario un approccio più ampio e strutturale. È fondamentale che la Regione adotti politiche attive per sostenere l’occupazione, incentivare la creazione di posti di lavoro stabili e di qualità, promuovere la formazione professionale e ridurre il divario di genere nelle retribuzioni e nelle pensioni. È inoltre necessario riformare il sistema pensionistico, garantendo pensioni adeguate e sostenibili per tutti, e contrastare la povertà e l’esclusione sociale, soprattutto tra gli anziani e le donne. Solo attraverso un impegno congiunto di istituzioni, sindacati, imprese e società civile sarà possibile costruire un futuro economico più prospero e inclusivo per le Marche.

Verso un Futuro Sostenibile: Sfide e Opportunità per le Marche

La situazione descritta evidenzia la necessità di un ripensamento strategico delle politiche economiche e sociali nelle Marche. La regione si trova di fronte a un bivio: continuare a subire un progressivo impoverimento e un aumento delle disuguaglianze, oppure intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile e inclusivo, in grado di garantire un futuro dignitoso per tutti i suoi cittadini. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale affrontare le sfide del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e del divario di genere con un approccio integrato e innovativo.

È necessario investire nella formazione professionale e nell’aggiornamento delle competenze, per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e la riqualificazione dei lavoratori più anziani. È importante sostenere le imprese che investono in innovazione e tecnologia, per creare posti di lavoro di qualità e ad alto valore aggiunto. È fondamentale promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro, eliminando le discriminazioni salariali e favorendo la conciliazione tra vita professionale e vita familiare. È necessario riformare il sistema pensionistico, garantendo pensioni adeguate e sostenibili per tutti, e contrastare la povertà e l’esclusione sociale, soprattutto tra gli anziani e le donne. Solo attraverso un impegno congiunto di istituzioni, sindacati, imprese e società civile sarà possibile costruire un futuro economico più prospero e inclusivo per le Marche.

Amici lettori, riflettiamo insieme su un aspetto cruciale: l’invecchiamento demografico. Una nozione base ci dice che l’aumento dell’età media della popolazione mette a dura prova i sistemi pensionistici, basati sul principio della solidarietà intergenerazionale. Una nozione avanzata ci suggerisce che per garantire la sostenibilità del sistema, è necessario promuovere l’invecchiamento attivo, incentivando i lavoratori più anziani a rimanere attivi nel mercato del lavoro e a contribuire alla crescita economica del paese. Pensiamoci: un sistema che valorizza l’esperienza e le competenze dei senior è un sistema più giusto e più efficiente.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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