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- Ongaro: esperienza ESA trasferita per longevità e benessere.
- Metodo Ongaro: nutrizione, attività fisica, gestione dello stress.
- Recupera 2 anni di inattività con 2 mesi di palestra.
L’eredità di Filippo Ongaro: Un approccio rivoluzionario alla longevità
La considerazione per la longevità e il benessere durante la terza età ha visto una notevole crescita negli ultimi anni, determinata dall’aumento dell’aspettativa di vita e da una sempre maggiore enfasi sull’importanza di un invecchiamento dinamico. In questo panorama, il contributo di Filippo Ongaro, medico che ha trasferito le competenze acquisite in campo aerospaziale nella vita quotidiana, si distingue per la sua singolarità e per la strategia completa rivolta alla prevenzione e all’incentivazione della salute. Il suo lavoro, basato sull’adattamento dei protocolli impiegati per preservare la salute degli astronauti, presenta nuove soluzioni per affrontare le difficoltà dell’avanzare dell’età.
Ongaro, che ha lavorato presso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dal 2000 al 2007, ha compreso come le condizioni estreme a cui sono soggetti gli astronauti accelerino i meccanismi di invecchiamento. Studiando questi fenomeni, ha elaborato un metodo che integra nutrizione, attività fisica, gestione dello stress e personalizzazione delle cure. Un approccio che mira a rallentare l’orologio biologico e a migliorare la qualità della vita, non solo per gli astronauti, ma per chiunque desideri vivere una vecchiaia serena e in salute.
L’esperienza maturata in ambito spaziale ha fornito una prospettiva unica sulla prevenzione. Ongaro sottolinea come, nella preparazione di una missione spaziale, la pianificazione preventiva sia essenziale per affrontare problemi prevedibili. Questo principio, applicato all’invecchiamento, implica un approccio proattivo, in cui si adottano strategie per mitigare gli effetti negativi del tempo.

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Principi fondamentali: Prevenzione, personalizzazione e olisticità
Il metodo Ongaro si fonda su tre pilastri principali: la prevenzione, la personalizzazione e l’olisticità. La prevenzione, come detto, è cruciale. Invece di concentrarsi sulla cura delle malattie quando si manifestano, Ongaro propone di agire in anticipo, modificando abitudini e stili di vita per ridurre il rischio di sviluppare patologie legate all’età. Questa visione si basa sull’idea che l’invecchiamento non sia un processo ineluttabile, ma un percorso influenzabile dalle nostre scelte.
La personalizzazione rappresenta un altro aspetto fondamentale. Ogni individuo è unico, con un patrimonio genetico, una storia personale e uno stile di vita differenti. Pertanto, è impensabile applicare le stesse soluzioni a tutti. Ongaro insiste sulla necessità di valutare attentamente le caratteristiche individuali per sviluppare piani di intervento su misura. Questo approccio tiene conto di fattori come l’età, il sesso, la predisposizione genetica, le abitudini alimentari, il livello di attività fisica e la presenza di eventuali patologie.
L’olisticità, infine, considera la persona nella sua interezza, integrando corpo, mente e spirito. Questo significa che la salute non è solo assenza di malattia, ma un equilibrio dinamico tra i diversi aspetti della vita. Ongaro sottolinea come l’alimentazione, l’attività fisica, la gestione dello stress e il benessere emotivo siano interconnessi e debbano essere affrontati in modo sinergico per ottenere risultati duraturi.
Ongaro ha evidenziato che “Bisogna lavorare a monte. Tutti questi comportanti sono di fatto compensi a qualcosa che non funziona a monte, alti livelli di stress, stanchezza, frustrazione, rabbia, solitudine, noia, la dipendenza dal divertimento: è lì che bisogna lavorare. Le persone devono arrivare alla fine della giornata meno stanche, meno stufe, meno arrabbiate, meno frustrate, allora avranno meno bisogno di compensare con comportamenti errati. Bisogna educare le persone a riflettere su quali siano i fattori che fanno scattare tali situazioni psico-emotive. Allora ci si può rendere conto che un comportamento dannoso derivi da qualcosa che deve essere cambiato nella propria vita”. Questo suggerisce che l’aspetto interiore è determinante.
Nutrizione, attività fisica e gestione dello stress: I pilastri della longevità
La nutrizione, l’attività fisica e la gestione dello stress sono i tre pilastri su cui si fonda il metodo Ongaro. L’alimentazione, in particolare, gioca un ruolo cruciale nella prevenzione dell’invecchiamento. Ongaro raccomanda un approccio graduale e sostenibile, basato su “micro-cambiamenti” che possono essere facilmente integrati nella vita quotidiana. Invece di imporre diete drastiche e restrittive, suggerisce di iniziare con piccoli passi, come aumentare il consumo di verdure e frutta, preferire i cereali integrali ai raffinati, limitare l’assunzione di zuccheri e grassi saturi. Il modello del “piatto unico”, che prevede una combinazione equilibrata di verdure, cereali integrali e proteine magre, rappresenta un’ottima strategia per garantire un apporto adeguato di nutrienti essenziali.
L’attività fisica è altrettanto importante. Ongaro sottolinea come l’esercizio fisico regolare contribuisca a mantenere la massa muscolare, a migliorare la funzione cardiovascolare, a rafforzare le ossa e a ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari. Anche in questo caso, la gradualità è fondamentale. Chi è sedentario può iniziare con brevi passeggiate, per poi aumentare progressivamente l’intensità e la durata dell’esercizio. L’ideale è combinare attività aerobica (come camminare, correre, nuotare o andare in bicicletta) con esercizi di forza muscolare (come sollevamento pesi o esercizi a corpo libero).
La gestione dello stress è un altro aspetto cruciale. Lo stress cronico può avere effetti devastanti sulla salute, accelerando i processi di invecchiamento e aumentando il rischio di sviluppare patologie. Ongaro suggerisce di adottare strategie per ridurre lo stress nella vita quotidiana, come praticare la meditazione o lo yoga, dedicare tempo ad attività piacevoli e rilassanti, coltivare relazioni sociali positive e imparare a gestire le emozioni negative.
Un invito all’azione: Verso una longevità consapevole e sostenibile
L’eredità di Filippo Ongaro ci invita a ripensare il nostro approccio all’invecchiamento. Non più un processo passivo e ineluttabile, ma un percorso attivo e consapevole, in cui possiamo fare scelte che influenzano la nostra salute e la nostra qualità della vita. Adottare i principi della medicina preventiva, personalizzare le cure e integrare corpo, mente e spirito sono passi fondamentali per vivere una vecchiaia serena e appagante. La sua intuizione è che si può invecchiare bene, grazie all’adozione di piccole abitudini che possono fare la differenza nel lungo termine.
Per esempio, una persona sedentaria di 50 anni, recupera due anni di inattività con due mesi di palestra. È anche noto che la nostra mente mantiene una capacità di apprendimento costante, offrendo benefici significativi in termini di equilibrio emotivo, qualità del riposo e livelli di energia, anche negli individui anziani, grazie a un’attività fisica moderata.
La chiave del successo risiede nella costanza e nella capacità di mantenere le buone abitudini nel tempo. Questo richiede un cambiamento di mentalità, in cui la cura di sé non è vista come un sacrificio, ma come un investimento nel proprio futuro. L’obiettivo non è solo vivere più a lungo, ma vivere meglio, con energia, vitalità e la possibilità di godere appieno di ogni momento.
In un’epoca in cui l’aspettativa di vita è in costante aumento, ma la qualità della vita nella terza età è spesso compromessa da malattie e disabilità, l’opera di Filippo Ongaro offre una speranza concreta per un futuro in cui la longevità sia sinonimo di benessere e realizzazione personale. Un futuro in cui l’esperienza e la saggezza degli anziani possano essere valorizzate e messe al servizio della società.
Conclusione: Coltivare il futuro, passo dopo passo
L’insegnamento di Filippo Ongaro risuona con forza nel contesto attuale, offrendo un approccio pratico e sostenibile alla longevità. In un mondo in cui le sfide demografiche e sanitarie sono sempre più pressanti, la sua visione integrata rappresenta una risorsa preziosa per promuovere un invecchiamento attivo e consapevole. L’importanza di un intervento precoce, la personalizzazione delle strategie e l’attenzione all’equilibrio tra corpo e mente sono elementi chiave per costruire un futuro in cui la longevità sia sinonimo di benessere e realizzazione personale.
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Amici, riflettiamo un momento su come questo approccio alla longevità possa influenzare anche le nostre pensioni. Se riusciamo a rimanere attivi e in salute più a lungo, non solo vivremo meglio, ma potremmo anche contribuire più a lungo al sistema pensionistico, alleggerendo il carico sulle generazioni future. Un sistema pensionistico sostenibile non si basa solo su riforme strutturali, ma anche sulla salute e sull’attività dei suoi membri. Immaginate se tutti noi, seguendo i consigli di Ongaro, potessimo lavorare qualche anno in più, in piena forma fisica e mentale. Questo non solo migliorerebbe le nostre finanze personali, ma rafforzerebbe l’intera società.
E ora, un pensiero più avanzato: la longevità attiva potrebbe diventare un nuovo indicatore di benessere sociale, accanto al PIL e all’indice di sviluppo umano. Un paese che investe nella salute dei suoi cittadini e promuove uno stile di vita attivo non solo allunga la vita media, ma crea una società più resiliente e produttiva. Questo potrebbe portare a politiche pubbliche innovative, incentrate sulla prevenzione e sulla promozione della salute, con benefici a lungo termine per tutti. Che ne pensate? Non è forse il momento di iniziare a prenderci cura di noi stessi, non solo per il nostro bene, ma per il bene di tutta la società?








