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Scoperta shock: prendersi cura dei cani rallenta l’invecchiamento!

Nuovi studi rivelano come l'interazione con i cani, in particolare l'addestramento, possa avere effetti sorprendenti sulla longevità e sulla gestione dello stress, aprendo nuove prospettive sul benessere umano e animale.
  • Addestramento cani aumenta i telomeri, rallentando l'invecchiamento in donne tra 32 e 72 anni.
  • Il programma FantAnziano allunga la vita dei cani di 1-2 anni.
  • Attività fisica nei cani anziani contrasta la CCDS e il declino cognitivo.

L’intersezione tra benessere animale e salute umana si rivela un campo di indagine sempre più fertile, con implicazioni significative per la nostra società. Recenti studi scientifici hanno messo in luce come l’interazione con i cani, in particolare attraverso l’addestramento e la cura, possa avere effetti sorprendenti sul rallentamento dell’invecchiamento biologico e sulla gestione dello stress, specialmente nelle donne.

Il Potere Terapeutico dell’Addestramento Canino

Una ricerca condotta su veterane dell’esercito statunitense ha evidenziato come l’addestramento di cani da assistenza possa rappresentare un valido strumento per mitigare lo stress post-traumatico. Lo studio, pubblicato su Behavioral Sciences, ha coinvolto donne tra i 32 e i 72 anni, suddivise in due gruppi: uno impegnato nell’addestramento diretto dei cani, l’altro nella visione di video didattici sull’argomento. I risultati hanno mostrato che le partecipanti coinvolte attivamente nell’addestramento hanno sperimentato un aumento della lunghezza dei telomeri, le estremità dei cromosomi che fungono da indicatori dell’invecchiamento cellulare. Questo dato suggerisce un potenziale rallentamento del processo di senescenza biologica. Di contro, il campione di riferimento ha evidenziato un accorciamento dei telomeri, segnale di un invecchiamento più rapido.

Sul fronte psicologico, entrambi i gruppi hanno riportato una riduzione dei sintomi legati al disturbo post-traumatico da stress, all’ansia e allo stress percepito. Ciononostante, i miglioramenti ottenuti sono stati comparabili, lasciando supporre che la mera partecipazione allo studio e l’attenzione strutturata fornita abbiano in sé manifestato un effetto curativo. L’addestramento dei cani, inoltre, sembra rafforzare il legame tra le partecipanti e i propri animali domestici, offrendo un ulteriore supporto emotivo.

Cosa ne pensi?
  • 🐕 Che bello! Prendersi cura di un cane fa bene......
  • 🤔 Interessante, ma non tutti possono permettersi un cane......
  • 🤯 E se i benefici fossero dovuti all'effetto placebo...?...

Longevità e Stile di Vita Canino: Un Protocollo Anti-Age

Parallelamente, si moltiplicano gli studi sulla longevità canina, con un focus sull’importanza di uno stile di vita sano per i nostri amici a quattro zampe. Cinzia Signoretti, educatrice cinofila e ideatrice del programma FantAnziano, ha sviluppato un protocollo anti-age che combina dieta equilibrata, esercizio fisico e stimolazione mentale per contrastare il declino cellulare nei cani anziani. Il programma si basa su dodici segreti anti-age, tra cui il movimento, la ginnastica e i massaggi, che migliorano la mobilità e la salute dei muscoli e delle articolazioni. Giochi olfattivi e intuitivi, come insegnare al cane ad aprire e chiudere un cassetto, stimolano la funzione cognitiva e rallentano l’insorgenza della demenza senile.

È fondamentale, inoltre, proteggere i cani anziani da sforzi eccessivi e scegliere con cura gli accessori, come le ciotole in acciaio anziché in plastica, per evitare l’esposizione a sostanze chimiche dannose come il bisfenolo A (BPA). Seguendo un protocollo anti-age personalizzato, è possibile garantire ai cani uno o due anni di vita in più, con una migliore qualità psicofisica.

Attività Fisica e Invecchiamento Cognitivo: Un Legame Indissolubile

L’attività fisica si conferma un elemento cruciale per prevenire o rallentare l’invecchiamento cognitivo, sia negli esseri umani che nei cani. Uno studio pubblicato su Scientific Reports ha valutato le capacità cognitive e l’attività motoria diurna e notturna di 27 cani anziani, evidenziando una stretta correlazione tra l’attività motoria, l’età e la memoria di lavoro. I cani, infatti, sono soggetti alla sindrome della disfunzione cognitiva canina (CCDS), una patologia simile alla malattia di Alzheimer nell’uomo.

La ricerca ha messo in luce che l’esercizio fisico incide profondamente sulla diminuzione del deterioramento cognitivo e sul rischio di incorrere in patologie neurodegenerative, contribuendo a preservare un’ottimale qualità della vita. Nondimeno, l’avanzare dell’età e il peggioramento delle funzioni cognitive sono sovente connesse a problematiche fisiche che deprimono l’incentivo al movimento, dando luogo a una spirale negativa. Anche la riduzione del sonno è collegata a un decremento dell’attività motoria diurna e a un’eccessiva attività notturna, fattori di rischio per lo sviluppo di patologie degenerative. La motivazione, quindi, gioca un ruolo fondamentale nel promuovere l’attività fisica e nel contrastare il declino cognitivo.

Verso un Approccio Olistico alla Longevità: Umani e Cani Insieme

In definitiva, questi studi convergono verso un approccio olistico alla longevità, che considera l’interazione tra uomo e animale come un fattore determinante per il benessere fisico e mentale. L’addestramento e la cura dei cani non solo offrono benefici terapeutici per le persone che soffrono di stress post-traumatico, ma contribuiscono anche a rallentare l’invecchiamento cellulare e a migliorare la qualità della vita dei nostri amici a quattro zampe. Promuovere uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata, sia per gli umani che per i cani, rappresenta un investimento prezioso per un futuro più sano e longevo.

Amici lettori, riflettiamo un attimo. Sappiamo che l’invecchiamento è un processo naturale, ma spesso lo temiamo. Una nozione base da tenere a mente è che l’invecchiamento non è solo una questione di anni, ma anche di come viviamo. Prendersi cura di un animale, come un cane, può essere un’attività che ci mantiene attivi, sia fisicamente che mentalmente, e ci offre un senso di scopo.
Ora, una nozione più avanzata: la ricerca scientifica sta dimostrando che le interazioni sociali e l’attività fisica possono influenzare la lunghezza dei nostri telomeri, quelle “cappucci” protettivi sul DNA che si accorciano con l’età. Quindi, non solo ci sentiamo meglio quando interagiamo con un animale, ma potremmo anche star rallentando il nostro orologio biologico!

Pensateci: cosa possiamo fare oggi per integrare più attività fisica e interazione sociale nella nostra vita? Forse adottare un cane non è la risposta per tutti, ma ci sono molte altre opzioni. L’importante è trovare qualcosa che ci appassioni e che ci mantenga attivi e connessi con gli altri.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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