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- Il microbiota sano è comune nei centenari, con proprietà antinfiammatorie.
- 'Legge per l'Equilibrio Biologico' facilita l'accesso alle cure per la disbiosi.
- Diversità microbica = resilienza e benessere; meno biodiversità = malattie croniche.
La salute intestinale sta emergendo come un fondamentale pilastro per la medicina futura, considerato il suo impatto significativo sul processo dell’invecchiamento attivo. In tale contesto si è tenuta la seconda edizione di BIoMA, una manifestazione annuale focalizzata sulla ricerca scientifica riguardante il microbiota. Questo incontro ha costituito un’importante opportunità di dialogo fra i principali specialisti italiani nel settore. Ospitata presso la Camera dei Deputati, l’iniziativa ha visto la partecipazione dell’immunologo Mauro Minelli, che figura tra i pionieri nello studio del microbiota in Italia. Egli ha invitato tutti a confrontarsi su temi legati a scienza, salute e innovazione tecnologica. Lo scopo principale dell’evento era quello di delineare una prospettiva olistica sul ruolo cruciale del microbiota come moderatore delle funzioni immunitarie, metaboliche e della generale condizione di benessere degli individui.

Il Ruolo Chiave del Microbiota nell’Invecchiamento Sano
Un assunto ormai consolidato nella comunità scientifica è che un microbiota intestinale sano, caratterizzato da una predominanza di batteri “amici” con proprietà antinfiammatorie, è un denominatore comune tra le popolazioni di centenari in tutto il mondo. L’alterazione dell’equilibrio microbico, nota come disbiosi intestinale, costituisce un fattore di rischio scientificamente dimostrato per l’insorgenza di diverse patologie correlate all’età avanzata, includendo disturbi neurodegenerativi, malattie cardiovascolari e la tipica fragilità senile. Questi studi sottolineano l’importanza di mantenere un equilibrio microbico sano per promuovere una longevità attiva e in salute.
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Proposte Legislative per l’Accesso alle Cure e la Ricerca
L’intervento di Giorgio Mulè, in qualità di vicepresidente della Camera, ha segnato ufficialmente l’avvio ai lavori volti al completamento della ‘Legge per l’Equilibrio Biologico’, mirata a facilitare l’immediato accesso alle cure dei pazienti affetti da disbiosi intestinale. Durante il suo discorso, Mulè ha enfatizzato la necessità impellente affinché l’Italia progredisca verso una sanità sempre più orientata alla prevenzione. Accogliere le esigenze legate al microbiota intestinale si configura non solo come un atto dovuto nei confronti dei pazienti con disturbi microbici; essa contribuisce altresì alla diminuzione dell’insorgenza delle patologie croniche degenerative conseguenti a questi sbilanciamenti. Inoltre, si promette così un contenimento delle spese sanitarie future insieme all’attuazione di una politica sanitaria proattiva ed efficace sul lungo termine. Fra le linee guida cardine emergono:
L’inclusione nella rete del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) dell’analisi del microbiota tramite test genetici e metabolomici destinati a chi presenta specifiche patologie quali quelle infiammatorie intestinali croniche (MICI), obesità e diabete.
È imperativo dunque riconoscere le terapie fondamentalmente supportate dalla scienza relative alla disbiosi tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA); ciò comprende anche sussidi rimborsabili in materia nutrizionale oltre alla creazione di un Registro Nazionale dedicato ai probiotici aventi comprovata efficacia. È essenziale dare priorità a un’attività di investimento nella formazione, nonché nella ricerca riguardante la medicina del microbiota, con particolare attenzione al profondo legame che intercorre tra intestino e cervello.
Approfondimenti Scientifici e Prospettive Future
Durante il seminario scientifico, diversi esperti hanno condiviso le loro ricerche e prospettive. Silvia Turroni, professore associato di Chimica e Biotecnologia delle Fermentazioni presso l’Università di Bologna, ha evidenziato come il microbiota rappresenti una “firma biologica” dello stato di salute. Una maggiore diversità microbica si traduce in resilienza e benessere, mentre un impoverimento e una ridotta biodiversità del microbiota sono associati a malattie croniche. Mauro Minelli ha fornito dettagli sull’applicazione dei probiotici in casi di allergie IgE-mediate, evidenziando come specifici ceppi siano in grado di modulare la risposta immunitaria e attenuare l’immunoflogosi allergica, aprendo così nuove strade per lo sviluppo di terapie personalizzate. Giacomo Rossi ha introdotto il concetto di “One Health”, mettendo in luce come lo scambio microbico tra esseri umani e animali possa contribuire al rafforzamento del microbiota umano e del sistema immunitario, favorendo la salute e la longevità. Aurelia Santoro ha spiegato come dieta, attività fisica, sonno e gestione dello stress possano contrastare l’inflammaging, un processo infiammatorio cronico che contribuisce all’invecchiamento. Gabriella Marcon ha evidenziato come i centenari con un microbiota ben equilibrato e variegato, in virtù di tale stabilità, manifestino una diminuzione del declino cognitivo associata a una sopravvivenza cerebrale prolungata. D’altra parte, Stefano Santori ha enfatizzato che il raggiungimento della longevità – in particolar modo quella vissuta in condizioni favorevoli – si correla direttamente alla qualità dell’esistenza; pertanto, risulta imprescindibile controllare costantemente i parametri vitali ed adottare adeguate modifiche nello stile di vita quotidiano al fine di migliorare la salute generale, il metabolismo e le capacità cognitive.
Verso un Futuro di Prevenzione e Benessere: Il Microbiota al Centro della Scena
L’evento BIoMA 2025 ha rafforzato il messaggio che investire nella salute del microbiota significa puntare sul benessere collettivo fino all’età più avanzata. La comprensione del ruolo del microbiota intestinale rappresenta una svolta nella medicina preventiva e personalizzata. L’approvazione di una legge che faciliti l’accesso alle cure per la disbiosi intestinale e promuova la ricerca in questo campo potrebbe avere un impatto significativo sulla salute pubblica e sulla qualità della vita degli anziani.
Amici lettori, riflettiamo insieme sull’importanza di prenderci cura del nostro microbiota intestinale. Una nozione base è che una dieta ricca di fibre, fermentati e povera di zuccheri raffinati favorisce un microbiota sano. Ma ???iamo oltre: una nozione avanzata ci dice che l’analisi del microbiota può rivelare il nostro “orologio biologico” e guidarci verso interventi personalizzati per rallentare l’invecchiamento. Pensateci: il futuro della nostra salute potrebbe risiedere proprio lì, nel nostro intestino.